Idee in movimento
Quest’anno vogliamo cambiare qualcosa. Cambiare è una opportunità. Certamente non per il solo gusto di farlo ma piuttosto per dare un'impronta nuova alla nostra attività.
L'idea di Nicola, portata in direttivo, ha ricevuto approvazioni dapprima velate, poi critiche costruttive. Alla fine ci siamo messi in moto.
Di cosa sto parlando? Principalmente della novità riguardante l'attività del gruppo Allievi (per chi ci legge e non è dell'ambiente sono i giovani di 2a e 3a superiore). Sino allo scorso anno questa categoria è stata gestita secondo i criteri di specializzazione propri di tutte le categorie assolute (dai 15 anni in su). Questo sistema, se da una parte rispondeva ad una richiesta di specializzazione agonistica da parte degli atleti stessi, dall'altra veniva però a "rompere" uno schema di gruppo sino a quel momento adottato, vale a dire l'allenamento generale condotto tutti assieme.
Quest’anno vogliamo considerare l'importanza, che in effetti ci è stata dettata dai ragazzi stessi, di mantenere ancora il gruppo unito per buona parte dell’attività, considerando un valore la possibilità che i ragazzi hanno di stare ancora insieme. L'allenatore di questo gruppo sarà Massimo Bonfante.
Massimo, che ha già affiancato Claudia Mantovani con i Cadetti lo scorso anno, si avvarrà dell'aiuto dei tecnici di settore (lanci, salti, corse ecc.) per rispondere alla necessità tecniche che permettono il miglioramento della prestazione di cui gli Allievi hanno ormai bisogno.
Ma la vera novità penso sia il tentativo di costituire un team di allenatori per il settore assoluto che si confronti su diversi punti: dal modo di allenare al come dare un servizio sempre migliore e qualificato ai nostri ragazzi, e che soprattutto si dia reciproco supporto. Ricercando una giusta soddisfazione personale. Soddisfazione che è la “paga del sabato” che spetta ad ogni allenatore: vedere cioè che il proprio atleta migliora sotto il punto di vista atletico… e non solo.
Confronto, discussione, critica, collaborazione, aiuto, condivisione. Su questi punti i nostri allenatori saranno chiamati a lavorare in maniera più forte di quanto non lo sia stato finora. Ciascuno metterà in gioco un parte di sé. Voglio sperare che da questa nuova esperienza tutto il gruppo trarrà giovamento. Certamente ognuno di noi avrà un motivo in più per pensare a cosa significa “fare atletica” nella nostra squadra. Ci diamo quindi appuntamento al prossimo anno per una valutazione dei risultati.
Ho iniziato questa riflessione scrivendo che vogliamo cambiare, ma prima ancora vorrei che iniziassimo tutti ad ascoltare. Questa è condizione importante per realizzare quanto scritto sopra.
Ascoltare quelli che tra noi la pensano diversamente, quelli che non hanno voce per dire la loro, quelli che hanno sempre delle “idee balorde”, quelli che “fanno di testa loro”, quelli che ci sono vicini e ci vogliono bene e noi nemmeno ce ne accorgiamo.
E ascoltare soprattutto i ragazzi, dai più piccoli ai più grandi, quello che ci dicono direttamente e quello che ci fanno capire indirettamente.
Forse questo è veramente l’impegno più difficile dell’anno sociale che sta per iniziare, il vero cambiamento che vogliamo intraprendere.
Per ultimo non posso non ringraziare tutti gli amici del direttivo, gli atleti, gli allenatori e gli animatori delle numerose attività che anche nel 2003 siamo riusciti a svolgere: grazie per essere stati disponibili e attenti alle necessità della squadra e dei ragazzi in particolare. Grazie ai genitori che ci hanno accompagnato alle gare e che hanno condiviso il nostro modo di fare atletica.
Auguri a tutti per un sereno 2004.