Le perle e la collana

di Gianni Segala 

 

Recentemente ho avuto l’occasione di partecipare ad un incontro in cui era presente il Vescovo di Locri, Mons. Giancarlo Bregantini. Ci ha parlato delle difficoltà che incontra in terra calabrese; difficoltà e situazioni delle quali siamo tutti a conoscenza. Pur nelle traversie che vive in prima persona, egli ci ha fatto riflettere circa la presenza del male, che certamente non va auspicato, ma che è occasione per far emergere il bene. E’ questo un passaggio che con difficoltà riesco a comprendere, ma che percepisco come possibile. Ha detto che certamente ci vuole la forza, soprattutto la forza della fede, della speranza e della fiducia che la situazione possa cambiare. Che dentro ogni uomo c’è la voglia del bene e il desiderio di farlo emergere, al di là della paura e dell’omertà alle quali molti sono costretti.

 

Ma perché le cose cambino c’è un forte bisogno di indirizzi, di chiarezza negli obiettivi, di onestà e di testimonianze forti.

Ha portato un esempio dal quale ho tratto alcune riflessioni: che differenza intercorre tra una manciata di perle ed una collana? La risposta balza subito all’occhio: la differenza è il filo. Certo il filo, al quale possiamo attribuire  molteplici significati: deve innanzitutto essere forte, non sembra, ma è indispensabile per tenere unite le perle, rappresenta l’anima che guida e forgia i disegni e ne permette i movimenti più impensati.

Rappresenta la motivazione: senza il filo le perle vanno di qua e di là…

Filo come servizio: importante ma non condizionante, legato agli estremi ma non a doppio nodo. Le perle possono sfilarsi e infilarsi in un altro…

Filo come valore per il quale vale la pena impegnarsi e dal quale le perle non vorranno sfilarsi.

 

Ho pensato al significato di questa metafora.

 

Chi sono i fili e quali le perle? I fili possono essere le idee o le persone che incarnano tali idee.

Le perle sono le persone. E ciascuno nel proprio ambito, sport, lavoro, famiglia, società civile e vita quotidiana,  è a volte perla e a volte filo. Se nel lavoro una persona si sente perla, quando è a casa o in associazione, può essere filo.

 

Penso sia importante che anche nella nostra società sportiva si rifletta sulla necessità di essere, e di conseguenza condividere, un Progetto Educativo che rappresenta il filo nel quale si inseriscono tutti coloro che sono tesserati; ognuno con il proprio ruolo, sapendo che in determinate situazioni deve essere filo forte e in altri momenti deve considerarsi una perla, che dà senso al filo-progetto della nostra società.

Dobbiamo essere consapevoli che un progetto forte, fondato sull’attenzione alle persone, non è facile da portare avanti perché ogni giorno dobbiamo fare i conti con la stanchezza o con l’assuefazione al ruolo che abbiamo e che riguarda tutti: gli atleti che si allenano, gli allenatori, che sono sempre sul campo e che hanno il compito più impegnativo in quanto sono a contatto tutti i giorni con i ragazzi; infine gli stessi dirigenti, che devono curare l’aspetto organizzativo.

Sappiamo che quello che stiamo portando avanti non è sempre facile, ma insieme, sono sicuro, ce la faremo soprattutto se sapremo parlarci e … ascoltarci.

 

Grazie a tutti, per quello che ognuno ha fatto nel 2005 e via… con il 2006.